Emilio Villa
di Gian Ruggero Manzoni
Ad EMILIO VILLA (Affori, Milano, 1914 – Rieti, 2003), poeta, critico d’arte, traduttore e altro altro altro ancora, che annovero fra i miei 5 maestri, (sotto, nella prima foto, con PIERO MANZONI), mai è interessato pubblicare con grosse case editrici (a parte “Attributi dell’arte odierna 1947-1967”, Feltrinelli, Milano, 1970) per un semplicissimo motivo, che lui spiegava così: “Qualora tu pubblichi con un grosso editore sei poi costretto a perdere anni e anni nel presentare, noiosamente, sempre quel libro, al fine che lo stesso venda, cosa che un piccolo editore mai ti domanderà di fare; anni e anni rubati al tuo vero piacere, cioè alla creatività”, infatti tutta la sua gigantesca e fenomenale produzione Villa l’ha sparsa qui e là, affidandola a piccoli se non a piccolissimi editori. Sì, EMILIO VILLA aveva già capito tutto. Il fare arte (sacralmente) è piacere in primo luogo tuo, poi, eventualmente, potrà diventare piacere anche per altri (quindi potrà diventare “oggetto di mercato”), ma ciò, infine, non è importante, all’infuori che tu non faccia arte per cibare il tuo narcisismo o per cercare di far soldi con la stessa, oppure per entrambi i motivi …
