Viviamo in un mondo impazzito
di Luigi Morrone
L’isteria di questi giorni non ha precedenti nella storia. Per quanto mi sforzi di ricordare, esistono precedenti in singoli paesi (il “maccartismo” negli SUA, per esempio, ma anche in Italia, quando l’accusa di essere “austriacante” equivaleva all’estromissione dalla vita pubblica), ma è la prima volta che una tale follia pervade l’intero mondo controllato dagli americani.
Anche all’epoca della “guerra fredda” si era ben lontani da questa imbecillità. Guardate l’Unità del 6 agosto 1957. Uno dei momenti in cui la “guerra fredda” rischiava di diventare “calda” (c’era stata a novembre l’invasione di Ungheria, a giugno l’URSS aveva inviato i sommergibili a Suez). Eppure … eppure c’era in Parlamento un grosso partito che faceva parte di un’Internazionale legata all’URSS, c’era un’associazione (“Associazione per i rapporti culturali con l’Unione Sovietica”) che sosteneva l’amicizia con l’URSS. Gli scambi culturali erano frequenti. Artisti sovietici venivano in Italia, artisti italiani in URSS. A sportivi, scrittori, registi, musicisti, non si chiedeva di condannare l’invasione di Ungheria quale pre-requisito per svolgere la propria attività.
E, ça va sans dire, a nessuno saltava in mente di censurare Dostoevskij o Čajkovskij.
Viviamo in un mondo impazzito …
