Violante Carroz
di Marco Antonio Scanu
È uscito un mio nuovo studio dedicato alla figura di Violante Carroz. Si tratta di un articolo scientifico che offre importanti novità sulla nobildonna più ‘chiacchierata’ delle vicende storiche della Sardegna (ma che appartiene anche ad altri ‘luoghi’ e ad altre ‘storie’). L’articolo è liberamente raggiungibile sulla pagina web della rivista Ars & Renovatio, sia con un layout funzionale alla lettura tramite smartphone, sia scaricabile nel tradizionale formato pdf. Ne divulgo la notizia per tutti coloro (studiosi o appassionati) che hanno interesse per l’argomento.
Chiarisco che l’immagine che allego a questo post nulla ha a che fare con la Sardegna. Si tratta di Elisabeth Borluut, moglie di Joos Vijd: i due committenti del Polittico dell’Agnello Mistico della cattedrale di San Bavone di Gand, capolavoro universale realizzato da Hubert e Jan van Eyck fra gli anni Venti e Trenta del XV secolo. Si tratta di un’indiscutibile ’icona’, sia in riferimento alla cultura europea del Quattrocento, sia come exemplum aulico di donante: credo possa in qualche modo adattarsi ad ‘illustrare’ – in termini di mera divulgazione – le fattezze della nostra Violante Carroz, contessa di Quirra, di cui non possediamo ritratti… a prescindere da un rilievo sei-settecentesco della cattedrale di Ales, interpretato tradizionalmente come omaggio all’antica feudataria e benefattrice. D’altra parte, nonostante lo stacco cronologico, l’onda lunga della rivoluzione estetica supportata dai duchi di Borgogna è dilagata ovunque, compresi i territori della Corona d’Aragona, cui apparteneva il Regno di Sardegna. Anche i Carroz di Quirra, di cui Violante ereditò le proprietà feudali nel 1469, si distinsero – con le debite proporzioni – come committenti di opere d’arte, di imprese architettoniche e per condurre una vita non aliena al lusso suntuario. Non a caso lo studio si pone in continuità con un altro mio impegno, pubblicato nel 2020 sulla medesima rivista e sempre dedicato ai signori di Quirra.
Attraverso l’analisi di un documento dell’Archivio Storico dei Protocolli Notarili di Saragozza, la narrazione rivela, finalmente, dove Violante terminò i suoi giorni, nel contesto suggestivo e solenne di un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, degna meta ultima di una vita ‘avventurosa’ e ‘drammatica’ in senso anche etimologico. Sullo sfondo dei fatti descritti – oltre Santiago e ‘con’ Santiago – è la capitale del regno d’Aragona, Saragozza, e le relazioni intense – istituzionali, religiose, culturali – che la Sardegna maturò con la splendida città del fiume Ebro e del santuario del Pilar. L’analisi viene allargata a una serie di statuine in giaietto possedute dalla Pinacoteca annessa al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, tipici souvenir compostelani, poiché alcuni esemplari di questo genere di manufatto facevano parte dei ‘bagagli’ al seguito di donna Violante, destinati – verosimilmente – alle persone di maggior confidenza, che attesero invano il suo transito a Barcellona o il rientro in Sardegna.
Ringrazio tutti coloro che supportano o che apprezzano i miei ‘viaggi’ nel tempo e nello spazio, con l’auspicio di fare un gratuito e gradito omaggio in prossimità della festività del Natale, che ormai bussa alle nostre porte.
Per leggere integralmente l’articolo si segua il link http://artedelrenacimiento.com/noticias-documentales-historico-artisticas-9/item/donna-violante-carroz-in-finis-terrae-l-estremo-pellegrinaggio-della-contessa-di-quirra-a-santiago-de-compostela?fbclid=IwAR1GQDnuoxCKFDLN9qG7Ken9OOMkQVu9nyPKEuI06bHhI6sCDJOm4Yv9uY4
