Una giornata quirinalizia

di Federico Smidile

Chiudiamo la giornata quirinalizia con alcuni pensierini.
Il centrodestra, legittimamente, propone tre nomi. Il centrosinistra allargato apprezza il metodo ma non i tre nomi e invita ad una riunione ad oltranza per un nome fuori dagli schieramenti e condiviso. Poker face insomma. Indignazione e strepiti dei seguaci di centrodestra. “Vogliono solo i loro” “tocca a noi” ecc. Ora, perché il centrodestra dovrebbe poter imporre un candidato? A che titolo? “Ma il centrosinistra lo ha fatto”. Nel 2006 e 2015 sì, dato che vi era una maggioranza chiara. Nel 2013 Napolitano 2 fu eletto su proposta e con i voti di Berlusconi. Sono le condizioni politiche a dettare le scelte.

Condizioni politiche appunto. Stante la situazione generale anche se l’elezione avverrà dal 4′ scrutinio in poi, quindi a maggioranza assoluta, non possono bastare 506 voti, ma ne occorrono politicamente molti di più, in particolare per sostenere un governo, Draghi o non Draghi, che ha una maggioranza gigante ma la labile politicamente.
Insomma si tratta di fare politica. Gli anatemi non servono

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