Un tesoro, anzi un Tesorone
di Bianca Stranieri
Ieri, nella splendida cornice della Sala della Cona dei Lagni della Certosa, Nadia Barrella ( Univ. Vanvitelli), con l’entusiasmo travolgente che la caratterizza, ha rapito me e la platea tutta con approfonditi studi suggestivamente narrati ( e per nostra fortuna di prossima uscita!!!) che hanno incipit nella figura incredibilmente originale del “sartore”Pasquale Tesorone (padre del più noto Giovanni), grande collezionista di opere d’arte e donatore dei “rami” del Museo di San Martino. È sembrato di vederlo nel suo “emporium” sulla via Toledo, o a gustare il polpo affogato cucinatogli da Giuseppe Palizzi, mentre tutto intorno brillavano ceramiche Castelli, dipinti e sculture… Un cardine fondamentale, Tesorone, del collezionismo borghese ottocentesco ancora tutto da studiare insieme ai tanti altri spunti di ricerca offerti.
In un’ epoca effimera e superficiale come la nostra, tramettere passione con sapiente leggerezza è cosa rara, da restare “cucita addosso”.



