Un inedito di Riccardo Lombardi

di Giovanni Scirocco

Massimiliano Amato, Fabio Cannizzaro e Bobo Craxi mi hanno ricordato che oggi (16 agosto) ricorre il 120esimo anniversario della nascita di Riccardo Lombardi. Lo voglio ricordare anch’io, con una lettera (credo inedita) proveniente dal suo archivio, custodito presso la Fondazione di studi storici Filippo Turati di Firenze

Riservata strettamente personale a Francesco De Martino e p.c. a Giacomo Mancini, 11 giugno 1970.

Caro De Martino,

dopo la nomina di Franco Maria Malfatti alla presidenza della CEE , si pone il problema della nomina di un membro della Commissione che, questa volta, dovrebbe essere indicato dal nostro partito. Si pone così l’opportunità di raggiungere contemporaneamente 2 obiettivi: il primo, di mandare alla Commissione finalmente un elemento di grande statura e competenza, cosa questa che verrebbe ad interrompere la lunga pratica di mancanza di prestigio e di qualifica che generalmente ha caratterizzato fino ad oggi tutto il complesso dei funzionari italiani in sede europea; il secondo obiettivo, quello di accreditare al PSI la giustezza della scelta. A mio giudizio, e non mio soltanto, noi faremo la migliore scelta se essa cadesse su Altiero Spinelli. Ti premetto che a ciò non mi guida affatto o soltanto l’antica amicizia e comunanza di lotte (che del resto non mi ha impedito per moltissimi anni di essere in aperto e pubblico dissenso delle sue posizioni) e neppure il fatto che è nella terna di coloro che hanno accumulato il massimo di permanenza effettiva nelle galere e nei campi di confino del fascismo: queste cose contano ma non sono determinanti. Mi consiglia invece a suggerire questa scelta il fatto che a Spinelli viene riconosciuta anche in campo internazionale una statura ed una competenza senza rivali. Dal punto di vista della statura egli regge il confronto con Monnet, pur avendo su di lui il vantaggio di essere non un tecnocrate, ma un politico, sì che la sua designazione rappresenterebbe un fatto politico di prim’ordine, il cui merito si tradurrebbe in prestigio per il PSI (…). Ti prego di esaminare da un punto di vista un po’ più elevato che non sia quello di pasticcetti interni di partito una questione che merita tale esame: è inutile gargarizzarci in un europeismo sempre più fasullo, quando poi all’atto pratico si opera per rendere sempre più squallida la partecipazione italiana e socialista. Ti prego vivissimamente di considerare questa questione con la serietà il senso di responsabilità che il partito giustamente ti riconosce.

Con cordiali saluti

Riccardo Lombardi

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