Un accademico diverso

di Franco Castelli


Grande il cordoglio per la scomparsa di  Gian Luigi BRAVO, ordinario di Antropologia all’università di Torino.  Nato a Villanova d’Asti nel 1935, si era laureato in Filosofia con Nicola Abbagnano e aveva iniziato la  carriera universitaria come assistente  presso la cattedra di Sociologia tenuta dal professor Luciano Gallino. Per me un amico intelligente e sensibile, un “accademico” diverso, che non esitava a ‘sporcarsi le mani’ con la ricerca  militante e ad impegnarsi generosamente nel sociale (vedi negli anni ’70 in Alessandria, la creazione dei seminari 150 ore per gli operai). A testimonianza della sua “diversità”, ricordo che, grande appassionato di musica jazz,  era anche ottimo pianista, e tra gli anni ’50 e ’60, quando Asti era la capitale italiana del jazz. aveva suonato con Paolo Conte in uno dei primi gruppi musicali nati nell’Astigiano. Amava il canto popolare e a lui, con l’amico Franco Coggiola, si deve la scoperta della grande Teresa Viarengo, memoria vivente del patrimonio di ballate epicoliriche piemontesi.
Con lui, nel maggio del 1977, ancor prima della nascita dell’Isral, avevamo organizzato con il Comune di Alessandria (assessore alla Cultura, Franco Livorsi) il convegno “Cultura contadina e operaia in Piemonte”, che aveva riscosso un enorme successo, con relatori di altissimo profilo e, per la prima volta, una grande mostra dei disegni di Giovanni Rapetti, che aveva raccontato il suo progetto poematico con il recital “Un paese nella memoria”.

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