Umberto Terracini

di Michele Sarfatti

Caro Umberto Terracini, non ci siamo mai conosciuti, e tu sei morto da un bel po’. Però ti do del tu; magari ti fa piacere.
Eri comunista (e cofondatore di quel partito). Fosti eletto quale comunista. E quale comunista fosti eletto alla vicepresidenza dell’Assemblea Costituente. Poi salisti alla Presidenza. E cofirmasti la Costituzione italiana. Sì, quella. Proprio quella tuttora vigente, che regola le nostre vite sociali. Quella che tutti dicono: wow!
Fosti sempre rispettato dagli altri ‘padri costituenti’ e ‘madri costituenti’; molti dei quali erano a-comunisti o anti-comunisti. Ma rispettavano te e il tuo apporto. Come tu rispettavi loro e il loro apporto. E tu comunista rispettasti sempre la democrazia.
Noi la storia l’abbiamo studiata e continueremo a trasmetterla. Noi restiamo qui, solidi, fermi, a credere nella democrazia plurima e antifascista, nell’antifascismo democratico e plurimo. E, vedrai, tornerai a essere rispettato dai ministri; anche il 9 novembre. Non v’è dubbio. Saluti, se così posso dire.

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