Trattato di Torino del 24 marzo 1860

di Domenico Pasquariello
Il trattato di Torino del 24 marzo 1860 sancì l’annessione della Contea di Nizza e della Savoia alla Francia.
Nizza e Savoia dati alla Francia in cambio del loro aiuto durante la II guerra d’indipendenza italiana, non sarà stato un prezzo troppo alto da pagare?
In seguito agli accordi di Plombières ( 21 luglio 1858), il primo ministro del Regno di Sardegna Cavour promise all’imperatore francese Napoleone III la cessione della Savoia in cambio del suo appoggio alla politica di unificazione italiana condotta dalla monarchia sabauda. La proposta venne poi ufficializzata per mezzo del trattato di alleanza sardo-francese del dicembre 1858 (in realtà il trattato fu predatato, giacché la firma avvenne nel gennaio 1859). Con quest’ultimo patto, quale ulteriore compenso ai francesi, alla Savoia si aggiunse Nizza.
Nel giro di pochi mesi, nel corso della seconda guerra d’indipendenza, le truppe franco-piemontesi inflissero sconfitte all’esercito austriaco a Magenta e Solferino; il successivo armistizio di Villafranca obbligò l’Austria a cedere la Lombardia alla Francia, che la girò al Regno di Sardegna. In compenso, Napoleone III chiese la Savoia e Nizza, come precedentemente promesso. Se in un primo momento il governo piemontese tentò di rimangiarsi la parola perché l’accordo originale prevedeva la conquista anche del Veneto, la situazione si sbloccò quando l’imperatore francese diede il via libera ai piemontesi a rivalersi come compensazione sull’Emilia e la Toscana.
Il 24 marzo 1860 venne perciò siglato il trattato di Torino, col quale il Piemonte acconsentiva alla cessione degli antichi territori sabaudi, da confermare mediante plebiscito; nel contempo le truppe piemontesi iniziarono a ritirarsi dalla Savoia e da Nizza.
Il plebiscito ebbe luogo in aprile (il 15/16 nella Contea di Nizza e il 22/23 in Savoia) e le cifre ufficiali mostrarono percentuali elevatissime a favore dell’annessione alla Francia (rispettivamente, 99,4% e 99,8% dei votanti).
Tuttavia, la Francia truccò i due plebisciti con vari espedienti.