SUL TRENO CON ELKANN: MAGARI FOSSE SNOBISMO, SOLO INFANTILE AUTOCOMPIACIMENTO

di Mario Scialoja 

Sulla mini cronaca del viaggio in treno di Alain Elkann si sono scatenate tante reazioni. E continuano. A parte rarissimi cultori del paradosso provocatorio, tipo Sgarbi, tutti hanno criticato o irriso quel ridicolo e presuntuoso raccontino. I più hanno parlato di snobismo. Magari ci fosse snobismo. Lo snobismo è cosa seria e complessa, a volte pregevole. Il raccontino di Elkann non può aspirare a tanto. La sua è solo ostentazione infantile e sciocca: il vestito di lino stazzonato, la stilografica, la lettura della Recherche… Ma non si vergogna di tanto ingenuo compiacimento ? Quando ho letto il pezzullo su Repubblica, all’inizio ho pensato a uno scherzo. Poi mi sono accorto che faceva sul serio. Mi è vento da ridere, ma anche un senso di fastidio per l’indecenza priva di qualsiasi ironia e understatement. Poi è scattata la domanda: ma come fa il direttore Maurizio Molinari a lasciar pubblicare cotanta risibile boiata ?

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