Storie calabresi: Caulonia o Castelvetere?

di Vincenzo Naymo

Quale ragione muove una nobile e antica città calabrese ad abbandonare il proprio nome millenario per assumerne uno totalmente anacronistico ed errato e a ostinarsi a mantenerlo? La risposta non è facile.

È accaduto a Castelvetere, l’attuale Caulonia, che nel 1863 ha lasciato il suo nome originario per assumere quello di Kaulonia, una antica città magnogreca con la quale non ha alcun legame reale. Dopo l’Unità d’Italia alcuni centri meridionali abbandonarono il loro nome originario, forse perché accostato al Medioevo o ad un passato regnicolo che molti avvertivano inaccettabile per rifugiarsi nel fantastico, illusorio e rassicurante mondo della Magna Grecia, l’unico periodo storico di cui all’epoca era lecito essere orgogliosi.

Ma ahimè tale periodo era oramai distantissimo nel tempo e dunque dalla cultura di un popolo che proprio nel Medioevo e nell’Età moderna aveva le sue reali radici. Quando il grande archeologo Paolo Orsi qualche decennio più tardi scoprì che l’antica Kaulonia sorgeva presso l’attuale Monasterace Marina e non a Caulonia Marina, come erroneamente ritenevano gli abitanti di Castelvetere, fu chiaro l’errore commesso dai cauloniesi e la frittata combinata apparve a tutti chiara eccetto che a loro stessi.

Ancora oggi infatti, molti abitanti di Caulonia ritengono che a Focà o nei dintorni vi sia la vera Kaulonia in barba ad ogni evidenza archeologica che la pone inequivocabilmente a Monasterace Marina. Perché non prendere atto dell’errore e ripristinare l’autentico nome della loro città?

Noi che non siamo di Caulonia e guardiamo con un certo distacco la sua storia, auspichiamo da decenni il ripristino del nome di Castelvetere, un nome che ha fatto grande una cittadina con un passato medievale illustre, di cui andare orgogliosi. Anche la corretta denominazione di un centro è importante nell’opera di riallaccio dei legami con il proprio passato, di cui la Calabria ha tanto bisogno.

L’auspicio è che la comunità castelveterina sappia puntare sulla propria storia autentica, mettendo in secondo piano le fantasie e i sogni di un evo antico meraviglioso ma, allo stesso tempo, bugiardo e illusorio nei confronti di una cittadina medievale che ha il dovere di ritrovare sé stessa, la propria storia più che millenaria e, soprattutto, la propria identità.

Caulonia può rinascere riappropriandosi dei trascorsi di quella Castelvetere che per secoli ha dominato un territorio vastissimo e importante.

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