Sottotenente Certosini. Chi era costui?
di Guido Palamenghi Crispi
Poco sappiamo del sottotenente Certosini se non che era un militare borbonico che, come molti, disertò e aderì all’esercito meridionale di Garibaldi.
Molti di questi formarono il sesto battaglione della brigata Medici, ma successivamente Medici decise di sparpagliare gli ufficiali ex borbonici negli altri battaglioni della sua brigata.
Il Bandi ci racconta questi fatti come premessa dell’incontro che ebbe a Barcellona, mentre con il suo battaglione marciava verso Milazzo, con i disertori inseriti nel suo battaglione.
Il primo si chiamava Caccavaio, l’altro Certosini. Il Certosini “era alto, membruto e di pelo rosso e con due occhi grigi, piccoli, ma pieni di fuoco.” Combattè a Milazzo come un leone, ci dice sempre il Bandi, che non lo perse mai di vista per essere sicuro della onestà del cambio di bandiera. Morirà a Capua “colla fronte aperta da una scheggia di granata”.
Perché parlare di questo sfortunato personaggio? Perché il Bandi gli attribuisce un ruolo specifico nella battaglia di Calatafimi:
“Ella era sergente?
Si .. E mi pare ancora di vederla, in uniforme di ufficiale piemontese, avventarsi addosso a me colla baionetta spianata.
Ed ella mi sparò contro il fucile.
Si
E allora, fu Certosini, il sergente che uccise con un colpo sul petto il nostro portabandiera
Si – rispose Certosini – toccò a me ad uccidere quel prode …e ora… son qui con voi”.
Non tutte le fonti concordano sul nome di chi abbia ucciso il prode Simone Schiaffino, queste comunque sono le parole di Giuseppe Bandi che a Calatafimi combatté e fu ferito.
Nella foto Bandi ferito dopo Calatafimi incontra Garibaldi ( Disegno di Albero Della Valle)
