Ricordi di Antonio Rostagno

Carlo Serra
Antonio Rostagno era abitato dalla musica: non sapeva, non riusciva a sottrarsene, l’urgenza del pensarla, ricostruirla, suonarla in lui era insopprimibile. Era una dinamo, un uomo segnato da un tale desiderio di condividere quest’amore profondo, di provare a frenarlo con le parole, che i rapporti con lui erano spesso all’insegna della sorpresa, o della inquietudine creativa. Sembrava che ogni tentativo che facesse per definire un autore, uno stile musicale, un problema esecutivo non gli bastasse mai, che l’amore per il suono gli imponesse continuamente di individuare nuove prospettive. E questa tensione si trasmetteva a chi lo ascoltava, una promessa o un dono, come i suoi libri, e i suoi saggi. Mi piace ricordarlo con qualche foto tratta dalla bella lezione su Schumann che tenne al mio corso, anni fa: si coglie la vita che gli riverberava attorno, anche se mancano della nitidezza di una foto ufficiale. Ma per me quest’aura è tutt’uno col suo ricordo.
Dino Villatico
Ci ha lasciati Antonio Rostagno, professore di Storia della musica all’Università “La Sapienza” di Roma. Una perdita incalcolabile. Non aveva ancora 60 anni! L’ho incontrato poche volte e ogni volta sono rimasto conquistato dalla sua amabilità. Prima di conoscerlo avevo letto il suo bellissimo saggio sulle Kreisleriana di Schumann (e finalmente leggevo uno che restituisce il neutro plurale della parola, che molti italiani declinano al singolare femminile, “la” Kreisleriana, invece del corretto “i” Kreisleriana – un po’ come per “gli” opera omnia che diventano, per lo più, “l’”opera omnia). Comunicava la passione e l’intelligenza della musica come una qualità della persona, nel senso che erano anche la sua passione e la sua intelligenza. Ci mancherà moltissimo. Soprattutto in un’epoca come l’attuale in cui la finezza del giudizio e la delicatezza del tatto, oltre alla inflessibile pertinenza dell’indagine analitica e storica, non sono, direi, i tratti distintivi più diffusi tra la gente. Ascoltate questa conversazione sul rapporto tra la poesia di Goethe e i musicisti romantici.
Lorenzo Mattei
Antonio Rostagno ora vivrà nei suoi scritti, per sempre. Invito tutti voi a leggerlo non solo per ricordarlo ma soprattutto per crescere intellettualmente e umanamente; come ho fatto io insieme a lui.