Ricordando Piero Dello Strologo

di Wlodek Goldkorn
Piero Dello Strologo era una persona di grande coraggio, di sconfinata curiosità e di un’ironia sottile. Nel 1990 fondò nella sua Genova il Centro Culturale Primo Levi, luogo di elaborazione culturale fra i più interessanti in Italia (e troppo poco raccontato). L’elenco delle persone coinvolte nelle attività del Primo Levi è lungo e direi, significativo. E poi c’era il Premio Primo Levi (conferito a scrittori e intellettuali, personalità come David Grossman, Amos Oz, Adam Michnik, Liliana Segre, Willy Brandt, Leah Rabin, Steven Spielberg, Sebastiao Salgado e via elencando).
Intelligente, inquieto, Piero non sopportava i discorsi banali e le idee preconcette. Per lui, essere di sinistra, significava esplorane i limiti e le frontiere (era un uomo di frontiera, a pensarci bene), non accontentarsi mai di quello che aveva ottenuto e dei propri successi, ma andare oltre, anche con una certa dose di impazienza. Ci ha lasciato la mattina del 1 gennaio, poco prima del suo 86esimo compleanno.
(Due giorni prima abbiamo chiacchierato per un’ora al telefono: politica e pettegolezzi, libri e idee. gli volevo un gran bene)