Per un museo del fascismo
di Giorgio Sabato Ferrari
Gli italiani vogliono conoscere la voce di Mussolini? Sembra di si visto il successo editoriale, clamoroso, di Antonio Scurati con M (milioni di copie vendute e tanti premi, l’ultimo è l’European Book Prize) e di David Bidussa con i Discorsi di Mussolini (1904 – 1945) che sta andando benissimo in libreria. Non solo gli storici da baraccone, quindi, quelli con i libroidi su Mussolini ha fatto cose buone etc. È in corso una “Mussolini renaissance”? Lo scollamento tra la storia e la memoria nasce con il mito della resistenza (creato per interessi di bottega al tavolo di pace). C’erano gli italiani e c’erano i fascisti, gli italiani buoni si sono opposti ai fascisti e ai nazisti. L’invenzione di un fascismo senza italiani ha portato all’antifascismo senza fascisti (Paul Corner). Scurati ha evitato di raccontare gli anni del consenso (1936) adducendo la “mancanza di forze sufficienti” mentre invece era solo imbarazzo. Come scrisse Winston Churchill “Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti”. Solo un museo del fascismo potrà riunire, in futuro, la storia alla memoria. Nel frattempo ringraziamo Scurati e Bidussa…

