Parce sepulto
di Giorgio Sabato Ferrari
Parce sepulto. Benedetto XVI giace nel suo gelido sepolcro. Adesso c’è davvero un Papa solo. Il Papa emerito, espressione introvabile nel Diritto canonico, è stato più a lungo emerito (quasi dieci anni) che Papa, dal 2005 al 2013, quando si è dimesso ed è fuggito davanti ai lupi. Non sapremo mai quali lupi abbia visto. Se fuori dalla chiesa o dentro. Era convinto che le forze del male stessero per oscurare tutto. Che fosse prossimo lo scontro fra la Chiesa di Cristo (la sua, suppongo) e la chiesa dell’anticristo e, da Papa conservatore, bigotto e tradizionalista, ha compiuto un gesto “rivoluzionario” che mai avrebbe perdonato se a farlo fosse stato qualcun altro. Dalla croce non si scende, aveva detto Papa Wojtyla. Non si scappa davanti ai lupi, non si ha paura se si è con Cristo. Ha scritto una “Declaratio” con due grossolani errori di latino (lui che era latinista sopraffino) e almeno 20 imperfezioni linguistiche, verbi declinati male, “decisionem” al posto di “consilium”, “vobis” al posto di “vobiscum”, “explorata” per dire “indagata”. Dichiarò che, a causa dell’età, le sue forze non erano “più adatte per esercitare in modo adeguato il MUNUS petrino” ma poi rinunciò espressamente solo al MINUS, al “ministero” (cioè all’esercizio) “di Vescovo di Roma”. Non rinunciò “all’incarico spirituale”(spirituelle Zuordnung) ma solo all’esercizio concreto (konkrete Vollmacht). “Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad MUNUS Petrinum aeque administrandum… Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commisso renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse.” Munus e ministerium non sono equivalenti e “quibus competit” poi è una meraviglia. Benedetto ha sempre ripetuto che c’era un solo Papa, ma non ha mai detto che il Papa “vero” era Bergoglio. Ha lasciato il ministerium come aveva fatto Benedetto VIII (lo ha ricordato lui stesso) che, nel 1012, fu costretto alle dimissioni a causa dell’antipapa Gregorio VI (chi vuole intendere intenda). Un papa davvero dimissionario non avrebbe potuto vestirsi di bianco, restare in Vaticano e insegnare pubblicamente. La verità trionfa da sola e la menzogna ha sempre bisogno di complici ma per adesso dobbiamo accontentarci solo di supposizioni. Quello che è certo è che si preannunciano tempi duri per Georg Gänswein e per Papa Bergoglio. Il katechon è morto, lo scontro può iniziare…
