Non voglio empatizzare con lo sofferenza ma ragionare pacatamente

di Andrea Colombo

Sulla guerra ucraina io provo a fare un’analisi, forse giusta, forse sbagliata ma comunque argomentata, non peregrina e che prova a basarsi su elementi fattuali. Qualcuno contrappone analisi opposte e magari ha ragione ma la stragrande maggioranza di chi non è d’accordo s’incazza invece proprio perché trova immorale fare analisi invece di indignarsi, empatizzare con la sofferenza, sventolare la bandiera, far parlare solo le viscere, scambiare la politica (perché la guerra è politica) con una rissa tra ragazzini (“Ha cominciato lui, maestra”, “Però lui mi aveva insultato, maestra!”). Penso che questa sostituzione del cervello con la pancia e dell’analisi con il giudizio etico sia sbagliata, disastrosa e alla fine porterà alla rovina.

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