Non è il momento del dialogo?
di Andrea Colombo
Una settimana fa, in Parlamento, Draghi ha detto che non era il momento del dialogo. Non era un parere suo o dell’Italia ma, molto chiaramente, una scelta della leadership occidentale. Non stupisce dunque che nessuno abbia provato a dialogare.
Nessuna iniziativa diplomatica, nessuno sforzo per individuare un possibile soggetto mediatore, nessuna dichiarazione pensata per abbassare la tensione. Piuttosto il contrario: l’occidente promette di portare Putin a Norimberga, Kiev chiede di dichiarare la terza guerra mondiale. L’eroico Biden, deciso a combattere fino all’ultimo tracollo europeo, reclama l’embargo sulle fonti di energia. Zelensky garantisce morte sicura a chiunque abbia sparato sull’Ucraina, in ogni angolo della Terra.
Nel frattempo morti, distruzioni e disastri umanitari si sono moltiplicati e questa settimana sarà peggio. Così forse bisognerebbe chiedere a Draghi, o a Biden, Johnson, Macron, Scholz: cosa ci vuole perché i tempi del dialogo siano considerati maturi?
