Non bisogna inseguire il virus, ma anticiparlo
di Mario Scialoja
GUAI A RICADERE NEI VECCHI ERRORI: NON SI DEVE INSEGUIRE IL VIRUS, MA ANTICIPARLO,
Giovedi 18 novembre 10.630 positivi, 69 morti. Triplicata in un mese la media giornaliera dei contagi.
Sarebbe drammatico se questo governo Draghi ripetesse gli errori commessi dai governi precedenti, dall’inizio della pandemia, gennaio 2020, alla primavera 2021.
Cioè tergiversare, rinviare, ritardare le decisioni.
In sostanza aspettare che il virus si muova per poi inseguirlo con i provvedimenti.
LUCA RICOLFI, in quello che reputo il miglior libro “politico” sul Covid, “LA NOTTE DELLE NINFEE: COME SI MALGOVERNA UN’EPIDEMIA”, ha dimostrato cifre alla mano, in modo a mio avviso incontrovertibile, come i tentennamenti, i rinvii, i ritardi nelle decisioni hanno provocato molte migliaia di morti che potevano essere evitate.
Adottando un’altra strategia: quella di fare analisi previsionali e cercare di anticipare gli sviluppi del virus. Facendo, senza troppi timori, prevalere realmente gli interessi della salute pubblica e della vita dei cittadini su tutti gli altri interessi.
L’impressionante analisi di Ricolfi riguarda le prime due ondate, dall’inizio al dicembre 2020.
In questi ultimi giorni il comportamento dell’egregia gestione Draghi-Speranza lascia intavvedere segnali preocuppanti di un possiibile ritorno ai vecchi vizi.
L’obbligatorietà della terza dose per gli operatori sanitari, (assoilutamente ovvia e indispensabile) e gli insegnanti non è stata, inspiegabilmente, ancora decisa.
L’accorciamento della validità del green pass, invocato dagli immunologi, è stato rinviatao.
Le misure di contenimento differenziate per vaccinati e non vaccinati che alcuni paesi nostri vicini stanno adottando non sono da noi ancora all’ordine del giorno…
La tendenza è dire che il governo esamina, studia gli sviluppi dei contagi e poi deciderà.
Esattamente quello che non va fatto.
L’esperienza precedente, per molti versi disastrosa, avrebbe dovuto insegnare che non si può “aspettare per vedere”:
Ma si deve “anticipare per prevenire”. Naturalmente per fare questo ci vuole coraggio, quello che è mancato alla gestione Conte.
Ma si poteva sperare, e si può ancora sperare, che il governo Draghi un po’ di coraggio in più ce l’abbia.
