Mark Gertler

di Alessandro Vivanti

È uno degli artisti per cui si può certamente dire che in una lista di una mezza dozzina dei pittori più importanti che hanno operato in Inghilterra negli ultimi 50 anni, dovrebbe assolutamente essere incluso.
Prevalentemente conosciuto per le sue raffigurazioni di ritratti e nature morte, si distinse nel mezzo degli anni del Primo conflitto mondiale per il suo grande dipinto “Merry-Go-Round”, che fu descritto da David Herbert Richards Lawrence – scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e pittore inglese, considerato tra le figure più emblematiche del XX secolo -, come “la migliore immagine moderna che ho visto”. Fu considerato da molti critici dell’epoca come il migliore dipinto inglese del periodo bellico: l’opera rappresenta un gruppo di figure militari e civili nel circolo vizioso di una giostra. Quanto di mai attuale in questo odierno momento.
Sto parlando di Mark Gertler (Spitalfields, 9 dicembre 1891 – Londra, 23 giugno 1939), il più giovane dei cinque figli (tre maschi e due femmine) di Louis Gertler e Kate “Golda” Berenbaum, immigrati ebrei originari della Galizia.
Già precocemente talentuoso nel disegno, nel 1906 si iscrisse al “Regent Street Polytechnic”, ma solo un anno dopo fu costretto, a causa delle ristrettezze economiche della famiglia, a interrompere gli studi e a impiegarsi come apprendista nella società Clayton & Bell, un’azienda che realizzava vetrate artistiche.
Continuando a frequentare i corsi serali del Politecnico, nel 1908 riuscì a conseguire il terzo posto in un concorso d’arte di livello nazionale.
Ciò lo spinse a fare domanda per una borsa di studio al Jewish Education Aid Society per poter riprendere gli studi da artista. Conseguitala, e su consiglio e interessamento del maggiore artista ebreo del momento, William Rothenstein, nel 1908 si iscrisse alla Slade School of Fine Art, e durante i quattro anni trascorsi presso la scuola, conobbe un gruppo di studenti di grande talento, fra cui Edward Wadsworth, Paul Nash, John S. Currie, Stanley Spencer, Christopher R.W. Nevinson e Isaac Rosenberg.
In quel periodo conobbe la pittrice Dora Carrington, che corteggiò senza sosta per molti anni, ma non fu mai corrisposto.
La Carrington, profondamente innamorata ma non corrisposta, trascorse la maggior parte della sua vita accanto allo scrittore omosessuale Giles Lytton Strachey – scrittore, critico letterario e saggista britannico, conosciuto per essere stato uno dei membri del Bloomsbury Group. Un rapporto non convenzionale per l’epoca, del quale Gertler era estremamente geloso. Successivamente il matrimonio della pittrice con Ralph Partridge sconvolse ancora di più Gertler che minacciò di suicidarsi.
Durante il periodo alla Slade School, Gertler conobbe anche il poeta Gilbert Cannan, il quale fece conoscere i suoi dipinti a Lady Ottoline Morrell, incoraggiandola a sostenere il lavoro del giovane artista. Lady Ottoline divenne una fervente sostenitrice del pittore, che attraverso di lei entrò in contatto con gli artisti del Bloomsbury Group. Quando nel 1914 Lady Ottoline e il marito Philip Morrell si trasferirono nella nuova residenza di Garsington Manor, che fecero diventare un luogo d’incontro per intellettuali liberali, Gertler ne divenne un assiduo frequentatore, ottenendo gran successo come ritrattista dei personaggi dell’alta società, ma il suo temperamento e la pretesa di portare avanti il suo lavoro secondo la propria visione, provocarono un progressivo allontanamento dei potenziali acquirenti. Sempre in quell’anno iniziò a collaborare con l’eclettico collezionista d’arte Edward Marsh, ma il rapporto tra i due si rivelò sempre difficile, poiché Gertler riteneva che il sistema clientelare e la cerchia in cui Marsh si muoveva era in diretto conflitto con il suo modo di concepire l’arte e sé stesso. Nell’ottobre 1915 la collaborazione fra i due s’interruppe per volontà dell’artista, a causa del suo pacifismo e obiezione di coscienza, mentre il collezionista era favorevole all’intervento britannico nella Prima guerra mondiale oltre che sostenitore di alcuni dei poeti di guerra.
Nell’aprile del 1920 gli venne diagnosticata la tubercolosi, malattia che lo obbligò nel corso degli anni venti e trenta a ripetuti ricoveri in casa di cura. Nonostante ciò, continuò a dipingere e a partecipare alle mostre d’arte. In quel periodo il suo stile fu profondamente influenzato dal post-impressionismo e anche del suo maggiore successo commerciale.
Nel 1930 si sposò con Marjorie Greatorex Hodgkinson dalla quale ebbe un figlio nel 1932, ma il matrimonio fu spesso difficile e scandito da frequenti problemi di salute di entrambi, nonché dai problemi caratteriali del pittore, che avevano distrutto i suoi rapporti con molti dei suoi amici e protettori, tanto da spingerlo a diventare insegnante part-time presso la Scuola d’Arte di Westminster per integrare i magri guadagni della pittura.
Depresso per la morte della madre e dal suicidio di Dora Carrington (entrambi nel 1932), oltre che ossessionato dalla paura per la guerra mondiale chiaramente imminente, il 23 giugno del 1939 si suicidò nel suo studio di Londra venendo sepolto nel cimitero ebraico di Willesden.
Il Times pubblicò un necrologio che definiva banalmente la sua morte come “una grave perdita per l’arte inglese”.

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