Marcel Proust. Ritorno a Guermantes
di Federico Smidile
Marcel Proust, Ritorno a Guermantes
Ancora Proust pre Recherche. In questo libretto vengono tradotti una serie di “prove d’orchestra” che Proust scrive nel 1908-9 per non sa ancora cosa. Molti testi, modificati, ampliati o ridotti, troveranno posto nel capolavoro. Due in particolare mi colpiscono. Il dialogo con la mamma e la razza maledetta. Nel primo Proust prende le mosse dalla pubblicazione di un suo articolo sul Figarò per raccontare la tenerezza del rapporto con la mamma. Un rapporto che ha fatto molto parlare, tra Edipo e il suo complesso. Un rapporto dolce, invece, che a Proust manca terribilmente. Sono passati tre anni dalla morte della mamma, ma LA couteau si agita dans SON plaie e ricorda tanto un dolore che sento ogni giorno anche io dopo 11 anni.
La razza maledetta è quella degli omosessuali. Tra l’altro Proust scrive di quegli autori costretti a volgere al femminile i nomi degli amori narrati. Racconta i sensi di colpa, la vergogna, la paura ma anche la forza dell’amore degli “invertiti”. Ricorda Oscar Wilde e, non dicendolo, parla di sè stesso. Uno squarcio doloroso che nella Recherche si diluisce.
Grazie Mariantonietta Colimberti per il bel dono.
