Luigi XIV

di Federico Smidile

Jean-Christian Petifils, Louis XIV.

Il Re è morto e la sua morte, straordinaria recita finale di un uomo che é RE dal primo all’ultimo attimo, emoziona ancora a 307 anni di distanza. E dopo di lui solo in Napoleone I il Potere ha saputo incarnarsi così bene, nella grandezza e nella miseria, nella bellezza e nell’orrore. Dopo di Lui nessun altro Re ma solo sovrani sempre più deboli e il volto demoniaco del potere sempre più coperto e cupo. Ma è con lui che la società, non solo di Corte, comincia a crescere, con e contro il potere. Potere che esiste e che va limitato (e davvero sembra spesso più limitato allora di oggi,) e che Luigi maneggiava con la Grandeur di un dio uomo in apparenza gelido, in realtà angosciato dalle sue responsabilità e alla fine della sua vita devastato dalla raffica di morti (scarlattina) di eredi sempre più giovani. Morti che simboleggiano la fine del regno e di un mondo.
Libro letto in 8 mesi ma scritto in un francese chiaro e comprensibile. Storicamente fondato e di piacevole lettura.

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