Lo storico non giudica?

di Giacomo Grassi

Dunque io non credo molto che la psiche umana possa essere divisa in compartimenti separati…. Certo lo storico afferma di provarci ma mi viene il dubbio che si tratti più di stile narrativo che di sostanza. Un po’ se mi si permette il paragone letterario, come nei romanzi di Zola, che pretendeva di narrare solo dei fatti senza giudicarli mentre sia pure in forma coperta li giudicava di continuo… Per gli storici c’è almeno il rischio che accada lo stesso… Prendiamo Tacito, che pretende ugualmente di narrare senza giudicare… Ci riesce? Qualcuno se la sente di sostenere che Tacito non giudica Nerone? Ma, si dirà, questo vale solo per gli storici antichi… Allora prendiamo un grande storico moderno… Theodor MOMMSEN… Qualcuno se la sente di affermare che Mommsen parla di Giulio Cesare senza giudicarlo…? O che parla di Giulio Cesare senza un esplicito riferimento ai suoi tempi…? Conclusione: benvenuto lo “sforzo” per non giudicare, anche io lo apprezzo sinceramente… dico solo che l’uomo resta uomo e che anche questa dopo tutto è una fortuna… E quanto al THYMOS, di cui si nutriva l’eroica Inghilterra di Churchill nell’ora più buia… si tratta di ben altro che del timo per la cucina…

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