Lo sterlocchio

di Antonio Lavecchia

Lo Sterlochio, circa 1590

Oggi, facciamo la conoscenza di una misteriosa creatura chiamata Sterlochio, accuratamente incisa e descritta dal celebre naturalista italiano Ulisse Aldrovandi (1522-1605).

Nonostante questa creatura sia indubbiamente frutto della fantasia, Aldrovandi intesse intorno ad essa una dettagliata storia naturale. Egli descrive l’habitat della popolazione degli “sterlochi”, il loro peculiare regime alimentare e offre addirittura spunti sul loro carattere:

“In certi angoli dell’Arabia, si incontrano queste creature, così come rappresentate qui. Sono dotate di tre occhi, un naso pronunciato, una bocca spaziosa, completata da due orecchie straordinariamente grandi e rotonde. Hanno due braccia, ciascuna adornata con due mani, e in modo singolare, i maschi presentano due seni notevolmente pronunciati che sfuggono a ogni tentativo di nascondimento. Vestono pelli di animali, percorrono questo mondo a piedi nudi e, in modo sorprendente, non hanno dita. Questi esseri sono noti come ‘sterlochi’ e sono rinomati per il loro insaziabile appetito, nutrendosi esclusivamente di carne cruda e disdegnando sia il vino che l’acqua. Si rivelano come formidabili guerrieri, perpetuamente coinvolti in conflitti con le terre confinanti e, ancor più affascinante, sottoposti al dominio del loro re tributario, il Grande Khan.”

Per comprendere appieno questa narrazione, è necessario tenere presente che gran parte della storia naturale premoderna si basava su racconti verbali. In un’epoca contraddistinta da sfide e restrizioni nei viaggi, l’accumulo di conoscenze dipendeva dalla fiducia nelle testimonianze di individui che avevano assistito a simili meraviglie. Queste informazioni venivano poi valutate confrontandole con quanto noto agli studiosi del tempo. Nel caso di Aldrovandi, si può anche percepire il profondo stupore che lo studio della natura suscitava in lui, spingendolo a credere a ciò che le sensibilità moderne potrebbero considerare incredibile. Questo atteggiamento, in parte, ha dato origine alla creazione di musei di storia naturale che raccoglievano una varietà di naturalia e mirabilia, noti come “Cabinet of Curiosities” o “Wunderkammer”.

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