Lo scultore Raffaele Monti

di Gian Ruggero Manzoni

Ancora considerato “un minore”, lo scultore e poeta RAFFAELE MONTI (Milano 1818 – Londra 1881) studiò presso la Imperiale Accademia di Belle Arti della città ambrosiana, allora sotto la dominazione degli Asburgo. Appena ventenne vinse una Medaglia d’Oro per due gruppi scultorei esibiti nel 1838. Successivamente si affiliò alla “Scuola Lombarda” assieme a Pietro Magni e Vincenzo Vela, la quale tentava di reagire alla durezza del neoclassicismo allora in auge. Grazie alla medaglia conferitagli dall’Accademia venne invitato a Vienna, dove fu molto apprezzato e dove studiò per quattro anni, poi, imparato il tedesco, si trasferì a Budapest per lavorare nel Museo Nazionale Ungherese, sotto la guida del celebre Ludwig Schaller. Tornò a Milano nel 1842. Tra il 1846 e il 1847 si recò in Inghilterra a seguito della commissione de “La vestale velata” (che vi presento nelle immagini), ma tornò ben presto in Patria, richiamato dai moti rivoluzionari anti austriaci, infatti si arruolò e divenne ufficiale della Guardia Nazionale Milanese. Fallite le varie rivolte che si accesero qui e là lungo lo stivale, nel 1849 decise di tornare in Inghilterra. Si stabilì a Londra dove aprì studio. Per lo più la sua opera venne richiesta per dare vita a un cosiddetto “celebrativo funebre o funerario”. Nel 1851 la “Grande Esibizione del Crystal Palace” gli diede la possibilità di raggiungere una certa fama. Esibì le sue sculture anche alla Royal Academy of Arts, ma il suo lavoro, divenuto troppo commerciale e quel tanto ripetitivo (molte furono le figure velate che realizzò), in meno di dieci anni fu scordato dai critici, dai committenti e dal pubblico, così che le sue condizioni economiche risultarono sempre più precarie, infatti morì in povertà in una stanza fatiscente presa in affitto entro un pensionato di proprietà di un orologiaio londinese.
“La vestale velata” gli venne commissionata nel 1846 da William Cavendish, VI duca del Devonshire, già amico di Antonio Canova, e, dopo sei mesi, a quello fu consegnata nel 1847 e posta nella dimora londinese dell’aristocratico, cioè presso la Chiswick House, poi, solo nel 1999, venne portata nel palazzo natale di tale importante famiglia nobile, cioè nella Chatsworth House, là dove i duchi del Devonshire ancora custodiscono una notevole e preziosa collezione d’arte. Realizzata in marmo, a figura naturale, rappresenta una vestale col volto velato, inginocchiata e portante una fiamma.

E sempre rendendo onore ai cosiddetti minori vi auguro un buondì amiche e amici !!!

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