L’aria che si respira in Israele

di Ariel Toaff

Ho deciso di rimanere in silenzio. Non voglio risultare anacronistico dopo pochi minuti. I commentatori televisivi e quelli sui quotidiani si nutrono di ipotesi per guadagnare un po’ di attenzione. Si nuota in un mare di lacrime cercando di non affogare. Ma forse siamo gia’ affogati e non ce ne rendiamo ancora conto. Pessimista? Il cielo e’ plumbeo e non me la sento di dire che non piovera’. Gli odi ancestrali stanno venendo a galla, l’uomo in certe situazioni diventa una belva. Non finira’ a tarallucci e vino e il mal comune non sara’ mezzo gaudio. L solidarieta’ e’ sterile e impotente. Serve solo a mettere gli animi in pace.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: