Lapide e stemma di Bernardo Cabrera
di Federico Guastella
Il conte di Modica Bernardo Cabrera, colpito dalla peste, nei primi giorni del settembre 1423 forse muore a Catania o nella sua amata Ragusa. Soltanto nel “testamento San Giorgio”- redatto in lingua italiana come copia-estratto dell’originario – in caso di sua morte in mare o in Sicilia aveva manifestato la volontà del luogo della sua sepoltura. Difatti, venne sepolto nella chiesa di San Giorgio, dove fu raggiunto dal figlio Bernardo Giovanni e dalla sposa di questi. Quasi tre secoli dopo, il 2 luglio 1738, i suoi resti, unitamente alla lapide – lastra di pietra pece ovale di piccole dimensioni – e allo stemma del casato (visibili nella parete destra della Cappella del Santo), vennero traslati con gran pompa nella nuova chiesa di San Giorgio. Un’unica bara conteneva le spoglie dei tre Cabrera. Fu il parroco Natale Battaglia a recitare la dotta orazione funebre. Questa la modesta iscrizione in cui stranamente Bernardí, valoroso guerriero, è chiamato “filosofo”:
Tumulus
Comitis Bernardi Caprerae
Vis Primum Domini Comitatum Lector Amicae
Vis Regum Stirpem Celebremque Sofhum
Siste Pedem: Claudit Bernandi Tumba Caprera
Hic Voluit Jacent Molliter Ossa sua
Per l’approfondimento: F. Garofalo. “BERNARDÍ”, Editore Fondazione Teatro Italiano Carlo Terron Milano, Tip. Effe Grafica Fratantonio srl, Pachino (Sr), 2012.
