La Valle di Busalo

di Vincenzo Naymo

In Calabria c’è una piccola valle nel territorio della mia cittadina, solcata da un fiumicello, chiamata “la Valle di Busalo”.

È un luogo singolare, assai appartato, chiuso da ogni lato, stupendo paesaggisticamente con i suoi pini marittimi lussureggianti. Proprio per le sue caratteristiche fisiche fu un tempo sede di eremiti che fuggivano le storture mondane. A Busalo non arriva nulla, neppure le onde radio o i rumori delle auto.

Persino lo smartphone là perde ogni utilità, giacché è anch’esso isolato. Il silenzio della valle è interrotto soltanto dal canto dei corvi, del passero solitario e di qualche cuculo lontano. Neppure le urla sboccate di Facebook possono tangere minimamente Busalo. Raggiungere questo luogo è come stabilire una tregua col bombardamento quotidiano di una babele oramai inaccettabile e insopportabile. Busalo non è dunque una fuga dalla realtà ma una pausa necessaria, fondamentale nella vita di chi vi si reca.

Probabilmente vi sono tante Busalo anche altrove, pronte ad accogliere chi vuole ritemprare lo spirito, basta cercarle, scoprirle. Io e i miei concittadini conosciamo ormai la strada.

Foto: l’ingresso alla valle di Busalo.

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