La morte di Giangiacomo Feltrinelli

di Marzio Zananatoni

Ricordo la mattina del 15 marzo 1972 a Milano. Iniziavano a diffondersi le voci di un attentato e di un morto senza nome trovato sotto un traliccio dell’alta tensione, in campagna. Appena finite le lezioni scolastiche, raggiunsi in motorino il più velocemente possibile l’Università Statale (luogo deputato per ogni informazione o controinformazione) e già lì si era certi che il morto era G. G. Feltrinelli. Ricordo la mia incredulità, le ipotesi più inverosimili, i propositi di manifestazioni immediate. Ancora oggi nonostante l’uscita recentissima del libro di Aldo Grandi, Gli ultimi giorni di Feltrinelli, manca una ricostruzione autentica, se mai fosse possibile averla, basata sui documenti medici e giudiziari, di quella terribile morte (comunque la si pensi) di uno dei più grandi editori del Novecento.

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