La minaccia della Nato è un pretesto
di Mario Scialoja
La tanto sbandierata minaccia dell’avvicinamento della Nato a Est è un pretesto per l’aggressione all’Ucraina.
Un pretesto con un aggancio alla realtà, ma pur sempre un pretesto. Anche perché la Nato è già a 160 chilometri da San Pietroburgo.
In realtà quello da cui Putin si sente minacciato è la prossimità con paesi democratici, con libertà di stampa e di pensiero, con una ricchezza culturale in una società aperta…
Come scrive il poeta spagnolo Manuel Vilas, “Putin vede la prosperità dei paesi occidentali come un’umiliazione personale e reputa la superiorità morale delle democrazie occidentali una minaccia per la Russia post sovietica”.
E Vilas aggiunge qualcosa che riguarda direttamente il velato dibattito italiano : “il comunismo crepuscolare putiniano seduce ancora certi intellettuali disposti ad accettare la sua mercanzia ideologica perché pensano in tal modo di opporsi all’imperialismo americano”.
