La cavalleria medievale
di Marco Vigna
La cosiddetta cavalleria medievale è entrata nell’immaginario collettivo, ma più grazie ai romanzi di cappa e spada ed alle produzioni cinematografiche che grazie ad una conoscenza reale di ciò che fu. Alcuni luoghi comuni, sbagliati, su di essa sono radicati. È facile riportare un elenco di errori basati su generalizzazioni, deformazioni o pure invenzioni.
-i cavalieri erano nobili.— Non esisteva equivalenza fra cavalleria e nobiltà. Alcuni cavalieri erano addirittura di condizione servile (caratteristico di alcuni Laender della Germania), moltissimi erano combattenti a cavallo (i serventes, da cui l’italiano sergente) che non erano nobili affatto, per quanto di condizione libera.
-i cavalieri avevano tutti ricevuto la iniziazione cavalleresca. — È una variante del punto anteriore. La cosiddetta iniziazione od investitura si affermò soltanto nel Basso Medioevo e comunque rimase minoritaria anche per i milites di condizione nobile.
-l’esercito medievale era formato tutto da cavalleria.— Questa fu una caratteristica soltanto di alcuni di essi, in realtà statisticamente piuttosto rari. Alcuni eserciti medievali furono formati integralmente da fanteria, altri da un misto di cavalleria e fanteria: quest’ultima fu la norma, almeno per eserciti di certe dimensioni.
-la gerarchia dell’esercito medievale corrispondeva a quella feudale.— La cosiddetta piramide feudale è fondamentalmente un mito creato dalla storiografia ottocentesca, generalizzando ed estremizzando pratiche ed usi peculiari di alcuni paesi per un periodo di tempo limitato, principalmente il regno di Francia sotto Luigi il Santo.
-i cavalieri vivevano nei castelli. — Molti vivevano in veri e propri castelli, altri in dimore signorili fortificate (si tratterebbe qui di definire il concetto di “castello”!), numerosi nelle città, specialmente nell’Italia del Basso Medioevo …
-i cavalieri si proteggevano con una corazza integrale. — La famosissima “armatura bianca” in acciaio, estesa dalla testa ai piedi e formata da placche compare piuttosto tardi, nel secolo XIV, si diffonde e perfeziona in quelli successivi, restando in uso ancora sino alla guerra dei Trent’anni (metà del secolo XVII). L’armatura più comune nel “Medioevo” (categoria storiografica che comprende un periodo di mille anni) era il cosiddetto usbergo, che era una protezione ad anelli di ferro intrecciati.
-i cavalieri avevano la spada come arma privilegiata.— Se proprio si vuole ricercare un’arma preferita dai “cavalieri” nel Medioevo, essa fu sicuramente la lancia, quantomeno dall’anno Mille circa sino agli inizi del secolo XVI. La spada era un simbolo di rango e religioso, ma i costi altissimi per la fabbricazione d’una spada lunga di elevata qualità erano un ostacolo ad un suo impiego generalizzato. Inoltre contro corazze e scudi potevano essere maggiormente funzionali le armi a botta, vale a dire l’impressionante gamma di mazze di ogni sorta e tipo che i cavalieri usavano: semplici d’impiego, economiche, sicuramente efficaci anche contro elmi e corazze a placche.
-i cavalieri combattevano frequenti duelli.— Vi erano, ma assai più rari di quanto sarebbero divenuti nell’era moderna. Diverso è il caso dei tornei, che però non erano di per sé duelli.
-la cavalleria medievale nasce con Carlo Magno.— Bisognerebbe anzitutto intendersi sul concetto di “cavalleria medievale”, dato che esso in teoria coprirebbe un periodo di mille anni ed una pluralità di organismi politici, contesti sociali, strutture belliche etc. differenti. Comunque, il modello più comune e maggioritario di “cavalleria medievale” si forma gradualmente nei secoli X-XI circa, dunque dopo Carlo Magno.
