La buona polenta di una volta
di Franco Castelli
AMBUASE’ L’ERA (o la curt)
‘imbovinare’ l’aia (o il cortile).
Era questa l’operazione necessaria a ‘sterilizzare’ l’aia o il cortile della cascina, su cui si doveva far essiccare il granturco (o i legumi) dopo la trebbiatura. Il cortile polveroso non era adatto per accogliere i chicchi di mais che, ancora umidi appena battuti, dovevano asciugare qualche giorno al sole. Si preparava dunque in un mastello un liquame con lo sterco bovino (buasa) che veniva steso sul terreno con una vecchia scopa di saggina, in modo da formare una pellicola che durava per circa una settimana, impedendo così alla polvere di sollevarsi e ai semi di sporcarsi di terra. Così, con buona pace degli igienisti di oggi, si lavorava al fine di produrre la buona ‘polenta di una volta’…
