Jack Trombey
di Stefano Causa
Se, come pseudonimo, Jack Trombey non è dei più indicati specie se fai il musicista (e sei olandese e non toscano); pure la manciata di secondi di questa sigla è uno delle stazioni obbligate della nostra memoria. D’altronde inquadrare non il manto erboso, ma gli spalti che si riempiono è un colpo di genio che assesta i codici della narrazione dello sport nazionale fino alla pay TV e al digitale. Era l’epoca in cui il calcio si improvvisava dove capitasse, odorava di super – santos, si ascoltava con le radioline, si vedeva a tratti e in sintesi la domenica alle 17.45 smaltito il pranzo. Era soprattutto un fatto di ricreazione della fantasia. Non era meglio di oggi, era un’altra storia. Ma lo spettacolo vero era allo stadio come nel quadro di Gerome “ave Caesar. Morituri te salutant’.