Incongruenze e giudizi di merito
di Andrea Colombo
Se te la godi quando un ministro si dimette per un regalo ricevuto dal figlio o per i sospetti sugli affari del marito, se metti in croce due leader politici, Renzi e Boschi, per le presunte, solo presunte, malefatte delle loro famiglie, se plaudi quando un ministro degli Interni deve dimettersi per aver usato toni poco rispettosi nei confronti di una vittima del terrorismo, se hai campato per decenni di intercettazioni fatte filtrare solo per denigrare moralmente l’intercettato, di processi mediatici e interviste-interrogatorio, poi non ti puoi lamentare quando la stessa ignobile lama colpisce un tuo compagno.
In una sinistra non inquinata da una subcultura da pubblici ministeri, Aboubakar sarebbe giustamente sospettato, solo sospettato, di alcune leggerezze. Si tratterebbe di critiche politiche comunque serie e meritate, perché la santificazione non è meno demente del linciaggio, ma nulla di più. Per il resto si aspetterebbero in silenzio, senza scalmanarsi come al derby, gli eventuali sviluppi.
