Il sequestro Moro
di Andrea Colombo
Sul sequestro Moro è stato scritto, detto, sussurrato e filmato moltissimo e allo stesso tempo quasi niente. Ci sono centinaia di titoli ma se si elimina la spazzatura complottista, buona solo per i termovalorizzatori, la bibliografia si riduce di quattro quinti. Poi ci sono alcuni testi molto buoni, come quelli di Vladimiro Satta, ma si occupano di sbugiardare i deliri di cui sopra, trattano delle fantasie sul sequestro Moro non del sequestro in sé. Se poi eliminiamo la memorialistica, che come gli storici ben sanno va sempre presa con l’attizzatoio, resta ben poco. Ma anche in quel poco l’attenzione è quasi sempre concentrata sulle Br, non sulla politica che fu invece la vera protagonista dei 55 giorni. I titoli che parlano davvero del sequestro Moro come della tragedia politica che fu in realtà si contano su una mano sola. Ne cito uno: Il caso Moro di Agostino Giovagnoli, l’unico a occuparsi seriamente di come i partiti, le istituzioni, i media, il sistema vissero quei 55 giorni.
Vuol dire che del principale delitto politico italiano e del vero punto di svolta nella storia repubblicana si parla senza sosta con petulante chiacchiericcio da quasi mezzo secolo senza dire quasi mai niente.