Il prete podestà
di Monsignor Valentino Di Cerbo
Era nato nel 1880. Nel 1903 fu ordinato prete insieme ad altri 4 giovani di Frasso dal Vescovo Mons. Ferdinando Maria Cieri. Si chiamava don Achille de Amicis.
Sin da giovane manifestò uno spiccato interesse per la politica. Con orientamento conservatore. Con altri Sacerdoti, fu Consigliere comunale (prima del Concordato del 1929, era possibile). Conseguì l’abilitazione magistrale e iniziò ad insegnare nelle scuole pubbliche. Prima destinazione: S. Antimo di Aversa, dove ogni lunedì si recava col treno. Aderì con entusiasmo al Partito Nazionale fascista, che si andava affermando nel primo dopoguerra, fino ad essere nominato (a poco più di 40 anni) Commissario prefettizio del Comune di Frasso Telesino ed apparire sulla copertina della Domenica del Corriere con la fascia tricolore accanto a Benito Mussolini in un incontro dei Sindaci d’Italia col Duce. La cosa non piacque al vescovo, Mons. Giuseppe De Nardis (piuttosto prudente nei confronti del Fascismo che anche nelle nostre zone andava affermandosi tra purghe e manganellate), che lo convocò e lo invitò a scegliere tra la missione sacerdotale e l’incarico di primo cittadino (che riteneva incompatibili). La risposta di d. Achille fu rapida e netta: “Scelgo di fare il Sindaco!”. Fu sospeso “a divinis”. E, anche se successivamente riuscì a farsi riammettere alla celebrazione dei Sacramenti, si trasferì a Solopaca (allora diocesi diversa), dove insegnava nella scuola pubblica ed esercitava il ministero nella Chiesa di S. Martino. Come ex primo cittadino durante il Regno d’Italia, nel 1946 fu nominato da Re Umberto II, “Cavaliere” e, circa 10 anni dopo, “Commendatore” al merito della Repubblica. Tornò ad avere un incarico ecclesiale a Frasso, quando Mons. De Nardis, dopo ben 37 anni di episcopato, fu sostituito da Mons. Costantino Caminada, che lo nominò parroco del Carmine. Morì nel 1967, dopo essersi ritirato dal ministero per anzianità. Fu sostituito da d. Teofilo Mastrocola nel 1966.
Don Achille era una persona intelligente, intraprendente e brillante (erano famose le battute con cui si disimpegnata da situazioni imbarazzanti, spesso citando Dante), certamente un personaggio di spicco nel Novecento frassese, che ha “brillato” più nel mondo laico che in quello ecclesiale. Infatti, nella memoria popolare di lui si registrano vari episodi simpatici e non, che sottolineano più il lato umano che quello sacerdotale, anche se alcune persone devono alla sua generosità la loro riuscita nella vita. Personalmente gli sono molto grato: mi voleva bene e da seminarista, mi incoraggiava nelle prime esperienze pastorali. Però, da credente, penso con un pò di rimpianto che, viste le sue belle qualità, come sacerdote avrebbe potuto fare di più. Ma tant’è. Non sta a noi esprimere giudizi, ma affidarlo al Signore.
D. Achille parroco del Carmine fa la Prima Comunione ad una bambina agli inizi degli anni ’60.
