Il pittore Antonio Mancini
di Gian Ruggero Manzoni
Un buongiorno con ANTONIO MANCINI (Roma 1852 – 1930) un genio precoce che si iscrisse giovanissimo al Regio Istituto di Belle Arti di Napoli. Lontano dai toni dell’Accademia, egli prediligeva raffigurare la quotidianità delle strade e dei rioni, le misere condizioni di vita del popolo e, in particolare, dei bambini, insieme alle suggestioni del mondo del circo. Colorista mirabile, Mancini sperimentava tecniche innovative di sempre maggiore audacia cromatica e materica; studiava gli effetti che la luce produce sulle superfici, utilizzava un impasto cromatico insolitamente spesso, sovrapponendo strati e strati dello stesso colore per ottenere una particolare luminosità; inoltre fu tra i primi a ricorrere a materiali estranei che disponeva sulla superficie pittorica: pezzi di vetro, cocci di ceramica, metalli, coralli e altri materiali. Si recò a Parigi dove il suo “Saltimbanco” (1872, oggi al MoMa di New York), venne inserito, con successo, nell’Esposizione Universale del 1878. Trasferitosi a Roma, riuscì, sebbene a fatica, ad entrare nel mondo dei collezionisti stranieri. Il suo successo crebbe a livello internazionale: fu in mostra all’Aia, a Monaco, a Düsseldorf, all’Esposizione Universale di Saint Louis del 1904. Nel 1920 la XXII Biennale di Venezia lo consacrò definitivamente, dedicandogli una mostra personale. Firmò un contratto con il mercante internazionale Otto Messinger, che gli allestì uno studio personale nei pressi di Piazza del Popolo. Le sue opere sono ora presenti in molti musei del mondo tra i quali il Fogg Art, Harvard University, Massachusetts; il Rijks di Amsterdam; il d’Orsay di Parigi.
Nell’immagine il famoso e stupendo “Prevetariello (Seminarista)” un olio su tela del 1870 di cm 66 x 53 oggi custodito al Museo Nazionale di San Martino di Napoli.
