Il PD, comunque vada, ha già perso

di Guido Melis

Ore di anatemi e maledizioni. Vade retro Calenda. Scrivo una cosa che non piacera’ ma e’ la verità .
Perderemo le prossime elezioni. Un centrodestra diviso come noi ma tradizionalmente abituato a unirsi nel giorno del voto governera’ l,’Italia. Personalmente penso che avremmo perso comunque , con o senza Calenda. Inutile concentrarsi su Calenda: il punto e’ il Pd, lo smarrimento delle motivazioni e dei programmi con cui era nato nel 2007 (io c’ero), come partito dei progressisti, definitivo superamento della divisione tra sinistra di matrice marxista e centro di ispirazione cattolica democratica. Quel progetto ebbe un interprete sfortunato, Veltroni. Che ebbe contro il partito stesso da cui proveniva. Caduto e scomparso di scena lui e’ stato tutto un brancolare nel buio, senza piu’ una idea forte che unisse. Sono risorte le correnti interne ma soprattutto si e’ perso il polso della societa,’ delle sue trasformazioni strutturali, dei suoi nodi vecchi e soprattutto nuovi. Si e’ anche governato ma con papi stranieri (Monti, ora Draghi) e senza chiarezza dei fini. Quali erano i fini? Io me lo ricordo il progetto dell’Ulivo e poi del Pd: modernizzare il Paese, rilanciarlo riducendo le distanze sociali. Ci sarebbe voluto un progetto capace di galvanizzare i giovani (cui nessuno ha saputo parlare) e di attrarre il grande aggregato sociale nato negli anni Duemila, composito , di incerta identita’ di classe…Ma il Pd si e’ chiuso nei suoi giochi interni tra correnti. Per questo perderemo: con Calenda o senza. Se volete un pupazzo da ficcarci le spille negli occhi, come in certi riti vudù, usate pure Calenda o Renzi. Ma non serve a nulla

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