Il Parco Nazionale d’Abruzzo
di Lorenzo Arnone Sipari
Un secolo fa, a Parco nazionale d’Abruzzo appena inaugurato, scoppiò il caso dei due laghi artificiali che la società Terni voleva realizzare nel territorio protetto, uno a Barrea e uno a Pescasseroli. La comunità del Parco insorse (i bacini per lo sfruttamento idroelettrico avrebbero “sepolto” molti ettari a coltura, parte del tratturo, case, una chiesa e un cimitero) e con essa molti intellettuali.
Uno dei principali storici dell’epoca, l’abruzzese #GioacchinoVolpe, sulla prima pagina del Corriere della Sera, espresse l’inconcibiliabilità tra un’oasi naturale e un lago artificiale, attaccando i “nemici del Parco”. Il ministro della pubblica istruzione #PietroFedele, che era insorto contro il collega dei lavori pubblici, fu fermo nell’applicazione della legge per le bellezze naturali (voluta da #BenedettoCroce e che ha, anch’essa, da poco spento le 100 candeline). Di fatto dopo un lustro di battaglie la comunità locale riuscì a bloccare il progetto del potentato industriale.
Ne parlo nell’articolo al seguente link:
P.S. Ciò non toglie che in altro periodo, agli esordi dell’Italia repubblicana, e non a caso prima che il Parco fosse ricostituito, il primo dei due laghi sarebbe stato realizzato.
