Il museo dell’Opera del Duomo a Firenze

di Ambra Nepi

L’Opera di Santa Maria del Fiore amplierà il Museo dell’Opera del Duomo a Firenze grazie all’acquisizione del monumentale Palazzo Compagni

L’acquisizione di Palazzo Compagni, confinante al Museo dell’Opera del Duomo, consentirà un ampliamento del Museo e quindi la messa a disposizione dei visitatori anche di quei beni ancora conservati nei magazzini e non visibili al pubblico.

Il Museo dell’Opera del Duomo a Firenze, completamente rinnovato e ampliato alla fine del 2015, conserva una collezione unica al mondo di scultura del Medioevo e del Rinascimento fiorentino: 750 opere tra statue e rilievi in marmo, bronzo e argento, tra cui capolavori dei maggiori artisti del tempo. Tra le opere più celebri esposte nel Museo: La Pietà Bandini di Michelangelo, le tre monumentali Porte del Battistero tra cui la Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti e alcuni dei capolavori di Donatello come i Profeti e la Maddalena.

Fondato nel 1891, negli ambienti trecenteschi dove Michelangelo scolpì il David, per raccogliere le opere eseguite nei secoli per i monumenti della Cattedrale di Firenze, lo storico Museo dell’Opera del Duomo presentava uno spazio insufficiente per ospitare la vasta collezione, di cui buona parte costituita da opere monumentali. Per questo nel 1997 l’Opera di Santa Maria del Fiore ha acquistato un grande fabbricato attiguo al museo. Dall’unione dei due edifici è nato il nuovo Museo dell’Opera del Duomo che dispone di quasi 6.000 metri quadri di superficie espositiva, più che raddoppiata rispetto al passato, e 25 sale su tre piani, alcune delle quali di enormi dimensioni.

Al centro del nuovo museo la spettacolare Sala del Paradiso (36 metri x 20 x 20), dove su un lato è stato realizzato un colossale modello (in resina e polvere di marmo) in scala 1:1 dell’antica facciata del Duomo di Firenze realizzata da Arnolfo di Cambio a partire dal 1296, mai finita e distrutta nel 1587.

La storia di Palazzo Compagni risale al Duecento quando la famiglia dei Cresci era proprietaria del complesso. Nel 1525 passò prima ai Libri e successivamente alla famiglia Alessandrini che ne resterà proprietaria fino alla metà del Settecento (1748) quando passò ai Compagni. Alla morte dell’ultimo discendente (1808) la proprietà fu ereditata dai Naldini e quindi acquistata dai Martini, che la possedevano al tempo di Federico Fantozzi. Successivamente il palazzo passò da altre proprietà e nel 1929 venne acquisito dalla Cassa nazionale infortuni. Il palazzo appare nell’elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

Foto coperte da copyright è obbligatorio citare la proprietà.
Prima immagine: sala del Paradiso, foto di Claudio Giovannini per Opera di Santa Maria del Fiore.
Seconda immagine a sinistra in basso: I profeti di Donatello, foto di Claudio Giovannini per Opera di Santa Maria del Fiore.
Terza immagine a destra in basso: le tre Porte del Battistero nella sala del Paradiso, foto di Antonio Quattrone per Opera di Santa Maria del Fiore.

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