Il bello delle elezioni presidenziali

di Federico Smidile

Uno dei grandi vantaggi del non fare politica è quello di poter esprimere il proprio fastidio per atteggiamenti ignoranti, demagogici, stupidi (a mio parere) delle persone. Non sono obbligato a rispettare posizioni che non ritengo accettabili. E non sono ipocrita da dire “tutti hanno diritto a parlare”. Tutti hanno diritto, me compreso.
Detta la premessa passiamo al fatto. Sto leggendo lamenti, insulti, polemiche, proteste per la mancata elezione del PdR al primo voto, per le schede bianche, pure per le goliardate che ci possono essere. Ora, ogni volta è così. Ogni volta sorgono gli indignados che fanno la lezione di morale. Ora è il covid, prima la mafia, prima il terrorismo, ed altro ancora. Queste emergenze richiederebbero un fare presto che viene confuso con il fare bene. Invece oggi, come sempre dal 1948, si sta facendo politica. Accordi, discussioni, contatti, estenuanti, difficili, faticosi, si mischiano a calcolo, ad ambizione, a tutto quello che normalmente si lega ad un evento che, di norma, accade ogni 7 anni e che elegge un uomo (o una donna) per 7 anni al vertice di un Paese. Ed è quindi normale, ovvio, lecito e dovuto che si discuta, e che nel frattempo si voti scheda bianca o altro. Anzi, proprio la difficoltà a trovare l’accordo è un segno di democrazia, che si sostanzia proprio nella discussione difficile, nell’accordo tra diversi, nel decantare le situazioni. Si chiama, appunto, politica. Che non è cosa di tutti (non per me ad esempio); ed abbiamo visto i danni devastanti del dilettantismo, dell’uno vale uno, dell’onestà. Quindi ben vengano discussioni e schede bianche. L’eletto/a sarà giustamente discusso e discutibile ma la “liturgia” dell’elezione non merita critiche ingiuste.
Aggiungo: rispunta fuori l’elezione diretta del PdR. Anche qui dilettanti allo sbaraglio. L’elezione diretta non garantisce nulla nella qualità della scelta, men che meno nella libertà della scelta stessa. Chi designa il candidato? Partiti, gruppi, lobbies. Come? Con accordi, che poi magari vanno su Rousseau o sulle Primarie. E poi: che poteri ha questo PdR eletto dal poppppolo? Perché se è sul modello francese, un re elettivo a tempo, è una cosa, se è su quello austriaco (che ha pochi poteri) un altro, se è sul modello USA (che non ha mai funzionato fuori dagli Stati Uniti), un altro ancora. E quali contropoteri ci vogliono? Perché ci vogliono contropoteri! Insomma studiare, conoscere e riflettere prima di parlare aiuterebbe a non dire cazzate e a non abboccare a solenni minchiate.

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