I rapporti tra PD e M5S

di Federico Smidile

Come molti sto anche io partecipando alla discussione che riguarda i rapporti tra Pd e M5S. Non credo sia possibile e giusto tacere su quanto accaduto, ma credo sia anche necessario riflettere sul da farsi, almeno a breve termine. Nonostante le polemiche, infatti, entro la fine del mese la Meloni varerà il suo Governo, di pura destra. Abbiamo visto con i Presidenti delle Camere che la linea è puramente identitaria, destrorsa e radicale. Un fascista non pentito e un putinista apertamente antiabortista ed anti diritti civili non sono scelte casuali ma messaggi chiari. E’ dunque necessario prevedere reazioni politiche a questa linea. Appena il Governo avrà la fiducia dovrà presentare la Legge di Bilancio. Non è difficile immaginare che sarà una legge di compromesso con la realtà ma sarà difficilmente accettabile per i progressisti. I quali, quindi, potrebbero dare vita ad accordi, limitati e temporanei, per una loro legge di bilancio. Sappiamo che non ci sono i numeri e che la Legge di Bilancio si vota con la Fiducia, ma sarebbe un primo passo per uno svelenimento dei rapporti politici, oltre ad un chiarimento sulle posizioni da prendere nei prossimi mesi. Nel 2001 i partiti di opposizione presentarono un testo alternativo. Sarebbe utile provare a costruirlo, pure mantenendo ciascuno le proprie posizioni politiche. Se poi le distanze fossero troppo ampie sarebbe utile almeno presentare qualche emendamento comune, sempre per evidenziare una alternativa concreta alla destra e non basata solo sul “fascisti” o similiari. Tenendo conto delle amministrative di inizio 2023, soprattutto nel Lazio. Poi, ovviamente le differenze ci sono, e restano, ma magari un primo tentativo, senza nessuna Canossa da parte di nessuno potrebbe essere un inizio.

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