Hélène Carrère d’Encausse

di Roberto Coaloa

In Italia non si è ricordata, come si conviene a una grande donna, la cara amica e storica Hélène Carrère d’Encausse, la mamma del celebre scrittore Emmanuel, scomparsa il 5 agosto.
L’ho conosciuta a Parigi, in occasione di un convegno dedicato a Jean-Baptiste Duroselle, maestro, collega e amico di Hélène.
Nata Hélène Zourabichvili, il 6 luglio 1929, Hélène è stata una storica e politica francese, membro dell’Académie française, dal 1991, che ha svolto, dal 1999 al 2023, le funzioni di segretaria perpetua nella prestigiosa accademia.
La ricordo per la dottissima conversazione, per i numerosi saggi sulla storia della Russia, in particolare “Catherine II”, biografia apparsa nelle edizioni Fayard nel 2002, pubblicata in Italia da Rizzoli e recensita dal sottoscritto sulla Domenica del Sole 24 Ore nel 2004.
Ne consiglio la lettura soprattutto oggi. Alla fine del regno di Caterina la Grande, nel 1796, la Russia si era ingrandita a ovest e a sud, aveva istituzioni più solide del recente passato e si era conquistata un posto di primo piano tra le potenze d’Europa.
Una curiosità, tra le tante, lasciando stare i pettegolezzi à la russe (quando si andava ancora agli Archivi del Ministero russo degli Affari esteri). Hélène era una gran Signora, davvero d’altri tempi. Scriveva i suoi libri a mano, con la matita e la stilografica, non al computer, ovviamente, nel caso degli ultimi saggi. Il manoscritto, con fatica veniva poi trascritto (meglio, decifrato) da Isabelle Noël, che era ben pagata e omaggiata da 101 rose rosse…
Adieu Madame !

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