Gustave Caillebotte
di Gian Ruggero Manzoni
GUSTAVE CAILLEBOTTE (Parigi 1848 – Gennevilliers 1894) nacque ricco e ambiva a diventare avvocato, ma il suo destino fu altro, divenne ingegnere navale, orticoltore e, soprattutto, pittore. Combatté, facendosi onore, nella guerra Franco-Prussiana (1870-1871), quindi conobbe, a Napoli, Giuseppe De Nittis il quale, visionati i suoi disegni, acquarelli e pastelli, eseguiti per diletto, lo incoraggiò a divenire artista, prendendolo sotto la sua ala protettrice.
Tornato a Parigi seguì le lezioni di Léon Bonnat quindi divenne amico di Edgar Degas il quale lo “iniziò” agli ambienti degli artisti impressionisti, facendolo partecipare alle serate definite “di scambio” (di pareri e consigli) presso il famoso Café Guerbois dove conobbe Edouard Manet, Pierre Auguste Renoir, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Marie Bracquemond, Mary Cassatt e Frédéric Bazille, che aiutò tutti, chi più e chi meno, a livello economico.
Morì giovane, a 46 anni. Al suo funerale, a cui partecipò tutta la Parigi artistica, letteraria e alto borghese, così si espressero, durante le commemorazioni di commiato, Camille Pissarro: “Gustave è uomo che continueremo a rimpiangere; è stato buono e generoso con tutti noi e un pittore di gran talento”, quindi il sommo Claude Monet: “Gustave aveva tanti doni naturali nonché nobili e buoni sentimenti; l’abbiamo perduto quando, ancora, ci avrebbe dato moltissimo a livello artistico”. Una delle prerogative di GUSTAVE CAILLEBOTTE fu il dipingere i tetti di Parigi ammantati di neve …
