Grazie Senatrice Segre

di Monsignor Valentino Di Cerbo 

Avete visto ieri sera la trasmissione BINARIO 21?
È stata bellissima: in assoluto, una delle migliori della TV di ieri e di oggi.
FABIO Fazio ha intervistato la Senatrice a vita Liliana Segre, che ha raccontato la sua incredibile esperienza di bambina/donna ebrea dopo le Leggi raziali e durante la deportazione e la permanenza ad Auschwitz (e ritorno).
Un racconto pieno di tristezza e di malinconia, ma sereno e senza odio.
Di tutta la terribile vicenda, mi ha colpito la sottolineatura della solidarietà dei carcerati comuni di San Vittore verso queste persone che erano solo colpevoli di essere nati (ebrei). Questa solidarietà è stato il filo rosso che in quei frangenti ha guidato la vita di tante persone, al di là del terribile muro della crudeltà di alcuni e dell’indifferenza di molti.
La stessa Senatrice ha ricordato che alcuni suoi zii a Roma si erano salvati perché nascosti in un Convento. Vivo a Roma nel quartiere delle Vittorie, dove ai tempi un giovane parroco di origini venete, don Ettore Cunial, poi Arcivescovo Vicegerente di Roma, (e pare non fosse il solo) era noto per sollecitare i suoi parrocchiani a nascondere gli Ebrei. Io stesso ho visto qualche appartamento della zona, con una stanza cui si accede attraverso una botola nascosta, invisibile a chi visita la casa. Anche l’abitazione dove risiedo, dalla fine degli anni ’90, fu lasciata in eredità al Vicariato di Roma da un vecchio ebreo senza figli, con il consenso dei nipoti. Mi sono sempre domandato perché.
Questa terribile storia di carnefici e di assassini di vittime innocenti, continua a farci domandare: “Se questo è un uomo”, ma non deve farci dimenticare i gesti di coraggio e di umanità che alcuni loro simili misero in atto in quei terribili frangenti, anche a costo della vita.
Comunque, grazie, Senatrice Segre!

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