Giovanni Aurispa, umanista siciliano

di Giuseppe Barone
È davvero impressionante la scarsa attenzione letteraria e scientifica fin qui prestata alla presenza degli intellettuali siciliani nella civiltà dell’ Umanesimo e del Rinascimento italiano.
Colma in parte la lacuna il recente volume ( Carocci editore, 2021 ) di Salvo Miccichè, apprezzato filologo e studioso di Storia, che ricostruisce vita e opere del netino Giovanni Aurispa ( 1376-1459 ) , amico di papi e cardinali, maestro di greco di Lorenzo Valla e precettore della famiglia d’ Este a Ferrara.
Oltre al suo epistolario in latino, alle traduzioni dal greco ed ai componimenti poetici, l’ Aurispa fu un rinomato bibliofilo e grazie ai due suoi viaggi a Costantinopoli ( il primo dal 1405 al 1413, il secondo dal 1421 al 1423 ) ebbe il merito di aver riportato in Italia centinaia di preziosi codici manoscritti con opere di Omero, Platone, Aristotele, Tucidide, Sofocle, Euripide e di numerosi scrittori latini e Padri della Chiesa.
In virtù della sua competenza storica e linguistica, Giovanni Pichunerio ( Aurispa era in realtà il cognome materno ) ha così restituito alla cultura occidentale testi fondamentali della Grecia classica ed insieme ad Antonio Beccadelli, detto “il Panormita”, può considerarsi il principale esponente dell’ Umanesimo in Sicilia.