Gaeta, domus rurale con cisterna
di Jeanpierre Maggiacomo
Torno a parlare di questo sito strepitoso, abbandonato a sé stesso e che dovrebbe essere il nostro petrolio, una risorsa turistica-archeologica, un volano per il nostro territorio.
Sono i ruderi conosciuti come quelli di San Vitale, un interessantissimo complesso archeologico di una villa romana risalente al periodo repubblicano con annessa un’ampia cisterna, in parte ipogea, che si presenta su una superficie di circa 200 metri quadrati con 18 pilastri portanti (io ho avuto l’impressione di essere all’interno di una cattedrale a più navate).
L’approvvigionamento idrico era garantito da un canale torrentizio il cui flusso era convogliato all’interno della cisterna; l’acqua veniva utilizzata sia per l’uso domestico che per l’attività agricola.
La villa si ritiene collegata, tramite un diverticolo, alla Via Flacca Antica (184 a.C.); infatti nel percorso sono perfettamente visibili i resti dell’antico basolato; all’esterno della villa si riscontrano diversi tratti di mura in opus incertum e reticolatum a testimonianza che la villa è stata utilizzata e vissuta per almeno un secolo.
Il sito versa in uno stato di abbandono e degrado, un vero peccato perché la bellezza dei luoghi è straordinaria.
Visitata con Angelo Addessi Baldassarre Ricca Raffaele Capolino Gianluca Tomei e Fausto Forcina.
