Franz Kafka
di Alessandro Vivanti
Praga, 3 luglio 1883.
Franz Kafka nasce in una famiglia di ebrei aschenaziti in cui pesava la figura autoritaria del padre di Franz, Hermann, un macellaio rituale molto religioso. Al contrario, Franz non si mostra mai molto interessato alle questioni religiose pur avendo cominciato i suoi studi nella scuola elementare ebraica-tedesca della città.
Giovane insicuro, ebreo in un territorio diviso tra tedeschi e boemi in un momento di forte radicalizzazione delle idee nazionali, Kafka cresce succube dell’ingombrante presenza paterna. In generale, il rapporto di Kafka con sé e con gli altri appare oscillare tra l’insicurezza e una cupa voglia di affermazione.
Nel 1901 è ammesso all’Università tedesca di Praga e, dopo un primo anno di studi di chimica, decide di passare alla facoltà di giurisprudenza, più consona alle sue inclinazioni e in grado di offrirgli maggiori possibilità di carriera. Nell’ambiente universitario sembra riuscire ad abbandonare i modi schivi che aveva avuto fino a quel momento: organizza riunioni letterarie, si fa notare per il suo acume e la sua intelligenza ed entra in contatto con giovani studenti come Oskar Baum e Franz Werfel, che diventeranno noti scrittori. Di particolare importanza è il rapporto con Max Brod, con cui inizia un’amicizia che comincia negli anni universitari e che dura tutta la vita. Nel 1908 viene assunto nell’Istituto delle Assicurazioni contro gli Infortuni del Regno di Boemia, diventandone ben presto un elemento essenziale al punto che, quando Kafka viene chiamato alle armi nel 1915, i dirigenti dell’Istituto s’impegnano per evitargli la guerra di trincea. Due anni più tardi lo scrittore stesso tenta di entrare nell’esercito e partecipare alla Guerra, ma la sua richiesta viene respinta a seguito della diagnosi di una tubercolosi. A causa di questa malattia, al tempo incurabile, viene mandato in pensione anticipata nel 1918: ogni tentativo di porre rimedio al male nei sanatori fallisce, e la tubercolosi degenera fino alla morte nel 1924.
