Filippo, Bettino, Silvio
di Enrico Baleri
Filippo Panseca, classe 1940, è figura estroversa eclettica complessa multifunzionale dedicata da sempre all’innovazione tecnologica e ai linguaggi nel mondo della comunicazione.
Più di 50 anni fa lo incontro in Kartell con un progetto elementare e funzionale: una sfera di metacrilato divisa a metà da uno specchio che poggia su una base circolare in acciaio e luce interna: funziona!
Poi lo perdo di vista ma con lui divido molti amici: Pierre Restany, Mimmo Rotella, Gianni Colombo…..e Mario Fattori, l’inventore del Carosello e di Brooklyn la gomma del Ponte… che convince Craxi a sostituire la falce e martello, simbolo del Socialismo e Filippo a trasformarlo in un fiore: il garofano rosso..
Panseca diviene il grafico e l’architetto del partito di Craxi che gli affiderà gigantesche installazioni per congressi e meeting per amplificare la comunicazione con effetti speciali anche di matrice elettronica!
Sono gli anni dei successi di Craxi in politica e di Berlusconi negli affari e Panseca si divide tra il suo lavoro di designer di artista di inventore di forme nel segno della ricerca tra ecologia e sorpresa e clamore.
Tangentopoli metterà fine ai clamori di partito e stopperà l’Italia non solo socialista.
Un incidente di percorso metterà per un certo tempo in silenzio il nostro protagonista che in una figurazione metaforica considerata fuori luogo trasforma “il Silvio e la Mara” in putti teneri e sussurranti in adorazione e la signora “Veronica desnuda” con seno effettivamente fuori taglia!
Ma lui continua le sue ricerche e mostre d’ Arte con successo oltre a elaborare un ottimo passito di Pantelleria dove vive metà tempo e domani sera presenterà a Brera una sua monografia e in contemporanea una mostra dove verranno raccontate le sue ricerche tra arte e applicazione ecologica per depurare gli spazi con formule fortemente innovative.
E io cinquant’anni dopo, con curiosità, ritroverò un personaggio curioso con tanta storia alle spalle…

