Draghi e la trappola del Quirinale
di Mario Scialoja
Chi è che spinge più di tutti perché Draghi traslochi al Quirinale ?
La Meloni, guarda caso. Lei è quella che più di altri vuole andare a elezioni ravvicinate. E spera di poter guidare un governo di destra. Con Salvini e, forse, Berlusconi.
Prospettiva lugubre.
Dovrebbe essere palese che la soluzione migliore, io direi indispensabile, è che l’attuale Premier rimanga al suo posto a fare il lavoro cominciato e che meglio di chiunque altro può portare avanti.
Contenimento di una pandemia ancora assai aggressiva e mantanimento degli equilibri economici con una spesa ragionata e ragionevole dei miliardi europei.
Tutte cose che come Presidente della Repubblica non potrebbe continuare a fare, malgrado i sussurri di un nuovo Premier eterodiretto dal Colle e altre baggianate simili.
E ci sono anche quelli che, più o meno in buona fede, osservano che Draghi al Quirinale ci starebbe sette anni.
Ovvio, ma a fare che ? Il Presidente alla Napolitano. Ma davvero c’è chi crede che possa incidere sulle scelte politiche fondamentali ? E andare a rappresentare l’Italia in Europa e nei consessi mondiali ?
Ve lo immaginate Draghi sul Colle e un governo Meloni-Salvini-Berlusconi ?
Una sofferenza per lui, un disastro per noi.
Spero sia chiaro ai più (nei partiti) che Draghi deve rimanere al suo posto. Almeno sino alla scadenza del 2023. E, possibilmente, anche dopo.
Ma spero, soprattutto, che di questa realtà sia ben cosciente lo stesso Draghi.
Senza lasciarsi sedurre dalla sirene del Colle più alto.